Stress Tests
Nel sistema bancario, messo a dura prova dalla crisi finanziaria che tuttora severamente colpisce, si è reso necessario sottoporre le principali entità ad analisi del loro grado di resistenza nell’ipotesi di un peggioramento dell’economia reale.
Sia la Federal Reserve che la BCE si sono adoperate attraverso apposite Commissioni a valutarne i risultati, per indirizzare poi, comportamenti e obiettivi.
Sono state poste nuove e più severe regole di gestione ed intraprese iniziative nell’intento di salvare, consolidandolo, l’insieme finanziario dell’impianto liberal-capitalistico occidentale.
Sono stati conseguiti risultati apparentemente utili a sostenere l’attività finanziaria di supporto all’economia reale, la quale avrebbe già, positivamente, invertito la rotta, secondo gli esperti e tenendo conto degli indici borsistici e produttivi. Con le dovute differenze fra i paesi colpiti dalla crisi.
Sistemi democratici
Non mi sembra esercizio meramente speculativo domandarsi se la medesima metodica sia utile e applicabile in ambito politico per valutare il grado di resistenza degli attuali sistemi di democrazia rappresentativa.
Specifici algoritmi
A fronte di situazioni capaci di condurre a forme di organizzazione affatto differenti, facendo collassare lentamente anche quelle stesse democrazie di più lunghe tradizioni e solidità. potrebbe risultare utile la predisposizione di specifici algoritmi, ove siano inserite ipotesi appropriate alle diverse fattispecie di democrazia degli Stati.
Del tutto improprio sarebbe, peraltro, considerare le governances di popolazioni alla stregua di quelle bancarie, posto che le prime si esprimono attraverso complessi procedimenti di delega dei poteri, laddove le seconde sono essenzialmente il risultato di decisioni finanziarie all’interno delle leggi di mercato.
La verifica dei risultati dovrebbe essere compito di autorità sovranazionali, ove presenti; nel caso della UE, il Parlamento europeo.
Situazioni ed eventi sotto analisi
Si potrebbero sviluppare, stress tests delle diverse democrazie sotto previsioni di fatti e a fronte di situazioni rilevanti che si producano all’esterno (A) ed all’interno(B) dei loro territori , quali ad esempio:
A) a) spinte protezionistiche e imposizioni di dazi generalizzati b) conflitti territoriali e conseguenti sanzioni commerciali c) incremento delle presenze militari in prossimità dei confini d) sfaldamento di sistemi politici integrati e)ritorno a legislazioni proprie degli Stati -Nazione f) ingenti e inarrestabili impulsi migratori g) cambiamenti climatici e impatti altamente inquinanti su vaste aree h) guerre aperte e attentati, sotto il segno di differenti credi religiosi
B) a) politiche sociali economiche e finanziarie largamente rifiutate b)manifestazioni di piazza e nei luoghi di lavoro per crisi economiche c) ripetuti scioperi generali d)conflitti fra le classi sociali per le accresciute disuguaglianze e)astensione dal voto f)inosservanza del pagamento dei tributi g)inosservanza di obblighi e divieti h)sistemi intrecciati di corruttele e violenze i)manifestazioni contro i poteri costituiti l)disobbedienze civili e di corpi armati m)richieste di radicali riforme nella forma di governo n)accaparramento di generi alimentari e ritiro risparmi dalle banche o)inflazione fuori controllo p)violenze xenofobe q)derive autoritarie all’interno dei poteri costituiti r)processi indipendentisti s)confronti e sfide fra poteri dello Stato t)costituzione di poteri paralleli u) mancanza di risorse finanziarie ed energetiche v) black out prolungato delle comunicazioni, dei mezzi di trasporto e dell’energia w)gravi situazioni epidemiologiche.
Modelli di organizzazione
La democrazia rappresentativa ha tra i suoi pilastri la divisione e l’equilibrio fra i poteri; in realtà si realizzano, nel tempo, prevalenze che qualificano tipi differenti di democrazia negli Stati. Oggi v’è la tendenza a considerare conforme al sistema di democrazia rappresentativa l’accentuazione del potere esecutivo, rispetto a quello legislativo e giudiziario.
Si considera necessario tale cambiamento negli equilibri fra i poteri, e sembra preferirsi un sistema in cui l’esecutivo sia direttamente incardinato nella figura del leader politico, come riconosciuto dagli scrutini elettorali.
Una sorta di investitura che legittima decisioni sulle quali gli altri due poteri avrebbero, de facto, influenze residuali od eventuali.
Anche tale sistema viene considerato pertinente con la democrazia rappresentativa laddove il parlamento scaturisca dalle elezioni e ove il potere giudiziario, organismo indipendente, sia nella sua formazione che nella sua azione, incontri nelle leggi il suo ambito di competenza.
Media e networks
C’è da riflettere,ora, sulle opportunità che i nuovi media e networks apportano anche nella evoluzione dei sistemi politici.
Qualunque sistema democratico, anche laddove il potere esecutivo occupi rilevanza primaria, necessita discussioni compromessi e accordi perchè le idee si traducano in programmi, norme e attuazioni.
I nuovi media consentono confronti estesi e rapidissimi sui programmi e reazioni immediate su fatti con espressioni di consenso o dissenso coagulantesi, talora, in direzioni inaspettate per i responsabili della cosa pubblica, addirittura contrarie allo status quo.
E’ una nuova e considerevole risorsa per le democrazie del XXI secolo, suscettibile tuttavia di essere indirizzata e utilizzata anche in senso populistico quando le circostanze favoriscono il declino del sistema democratico.
Il ricorso ai nuovi media , in appoggio agli stress tests, apporterebbe credito alle valutazioni sulle qualità di un buon governo democratico ,almeno nel corto e medio termine.
L’amministrazione della cosa pubblica sarebbe sottoposta ad una analisi più ponderata e coerente da parte degli schieramenti politici e delle stesse popolazioni, ovviamente, con l’intesa di confermare il sistema democratico, accettando gli adattamenti strada facendo.
Una sorta di democrazia partecipativa facilitata dall’uso dei nuovi media, sempre più accessibili alle popolazioni. Molto diverso dall’uso dei media per misurare indici di ascolto, seguitori o condivisioni alla maniera dei Twitter, Facebook etc.
Banche e altre istituzioni alla prova dell’attuale crisi- Un esempio concreto
Un’ultima riflessione si impone: nei momenti cruciali della turbolenta crisi finanziaria è da supporre che gli interventi delle singole banche nazionali, dovendosi salvaguardare il sistema, abbiano già offerto ai governi appoggi collaborativi oltre le regole abituali per i periodi di normale finanza, in una sorta di tests collaborativi.
Non è casuale che la banca di Spagna vada esponendo ora i fatti, quasi rivendicando il proprio ruolo esercitato nell’esclusivo interesse di quel Paese ed ammettendo operazioni non propriamente istituzionali nel periodo 2007-2012.
Parimenti, per evitare collassi nei sistemi democratici a fronte di situazioni limite, c’è da attendersi interventi e attuazioni sottoposte a stretto controllo da parte delle istituzioni la cui compatibilità con le regole democratiche viene messa a dura prova.
Affidarsi a supervisori presuntivamente indipendenti come avvenuto, in genere, per il sistema bancario o aggiustare “in corpore vili” via via le risposte, correggendo errori ed abusi?
Preservare e rafforzare i sistemi democratici sarebbe, in definitiva l’ imperativo categorico , dovendosi considerare la democrazia un tesoro irrinunciabile delle popolazioni che l’hanno conseguita, spesso a caro prezzo.
2 febbraio 2017