Nel film “Quel che resta del giorno” un selezionato gruppo di intellettuali inglesi discute su problemi di politica estera e di economia.
Uno di loro, per dimostrare che su quegli argomenti occorre grande preparazione pone alcune domande al maggiordomo, esempio di perfetta professionalità.
A riprova della propria incompetenza il maggiordomo non è capace di rispondere a nessuna delle domande.
Attorno al Lord si va sviluppando una conferenza segreta di pace nell’imminenza della seconda guerra mondiale; la conferenza fracassa, nonostante l’impegno dei partecipanti o forse a causa del loro dilettantismo, come denunciato, nell’occasione, dal diplomatico statunitense.
Scoppia le guerra e il Lord cade in disgrazia, anzi viene considerato collaborazionista; a nulla è valsa la sua buona volontà di una intesa con la Germania per evitare il conflitto.
Un esempio di totale impreparazione e incompetenza politica
Ai giorni nostri sono tanti gli esempi di fracasso politico, uno fra tutti la Brexit , non ancora del tutto consumata, ove finora ha prevalso un mediocre e miope interesse di vecchio stampo nazionalistico, interpretato da politici di fazione, dalla statura nanesca, a cominciare dalla premier britannica.
Un influente deputato tory avverte che senza la Brexit, i britannici non godranno i benefici di alimenti, vestiti e scarpe a buon mercato dal momento che continueranno ad essere prigionieri di una Europa costosa, inefficace e contraria all’interesse dei consumatori. Un cattivo risultato.
Forse occorre ricordare che la risicata vittoria dei “leave” nel giugno 2016, fu anche conseguenza di una campagna referendaria piena di menzogne costruite ad arte dai nazionalisti britannici .
Menzogne riconosciute dopo il voto, capaci tuttavia di dirottare parte dell’elettorato verso la rovinosa Brexit.
L’influenza delle menzogne
Neppure è superfluo ricordare che altre menzogne hanno propiziato guerre devastanti , col beneplacito consenso di governi alleati per contingenti opportunismi ; a danno, sempre, di popolazioni inermi e col sacrificio di milioni di vite.
Frutti avvelenati degli attuali sistemi democratici ?
Da sempre la pretesa “ragion di Stato” ha prevalso dando copertura ad ogni tipo di scelte e atti politici, anche di quelli che consapevolmente avrebbero procurato una sorta di suicidio collettivo.
Un sistema democratico ove sia resa effettiva la separazione dei poteri e ove le istituzioni siano funzionali e reattive è capace, tuttavia, di attenuare o di respingere le possibili devianze.
Ma esso non è immutabile , evolve e si caratterizza attraverso gli interpreti “pro tempore” del sistema stesso.
Sui palcoscenici delle democrazie si avvicendano, dunque, gli interpreti con i ruoli assegnati dalle leggi e con i voti delle popolazioni.
Nel gioco delle metafore
Gli spettacoli più gettonati sono da anni quelli che fanno ridere, del tipo “dilettanti allo sbaraglio”, “chi la spara più grossa”, “ guardie e ladri”, ”gli scheletri nell’armadio?” ,“l’irresistibile canto delle sirene” , “rischia tu che rischio anch’io”, “si vis pacem para bellum”,“meglio soli che male accompagnati”,”come era verde l’erba del mio prato”, “ il penultimo dei moicani”, “fatti indietro, cretino”.
I biglietti sono venduti quasi tutti on line; per più spettacoli si possono comprare a prezzi scontati, un due per tre. I posti si esauriscono poco dopo il lancio.
Gli spettacoli che, invece, fanno fatica a stare sul cartellone sono del tipo “Africa addio”,”solstizio invernale” “aggiungi un posto a tavola” ,“viaggio ai poli”, “no, tu no”, “un attimo, un secolo, un millennio”, “il re nudo”, “l’acqua fra lupi e agnelli” ,“abbiamo riempito il mondo”, “il piacere dell’onestà” “ storia di un piccolo pianeta” e via dicendo.
I biglietti si comprano al botteghino e sono sempre disponibili. Non ci sono sconti se non quelli per famiglie numerose.
Discussioni e pretese
Fuori di metafora, fra le qualità che i politici devono dimostrare di avere per essere votati, la preparazione appare superflua; anzi essa viene considerata quasi un impedimento , una sorta di distinzione inaccettabile, segno di una appartenenza elitaria che non convince.
Meno avvocati e più camerieri, dunque, in politica,secondo l’aspirazione di Steve Bannon?
Ma domandiamoci, solo per un momento cosa pretendiamo dagli altri quando necessitiamo competenze che non abbiamo. Che siano professionali nel lavoro, o no?
Non è forse vero che l’inadeguatezza delle istituzioni e dei servizi pubblici ci molesta e molto, specie quando siano in gioco la salute, la sicurezza, la giustizia, l’istruzione, gli asili nido, la tassazione, il lavoro?
E’ del tutto improprio,allora, ritenere che la carenza di preparazione, a scuola e nella vita, lo scarso studio e impegno civile, rendono difficile percepire e agire responsabilmente per il bene pubblico, sotteso a qualsivoglia incarico politico?
In Germania si vuol correre ai ripari a fronte dei dilaganti messaggi populistici approntando corsi di preparazione nelle quali si apprende a rispondere adeguatamente ; non ritengo che sia un metodo efficace, dal momento che non si tratta di saper rispondere, quanto piuttosto di sentirsi cittadini involucrati in quei valori delle nostre società che meglio corrispondono ai modelli delle democrazie liberali.
Agire per l’interesse collettivo, perseguire le prevaricazioni e gli abusi, sviluppare la coesione sociale, confrontarsi sulle idee e sulle azioni, rispettare le regole etc sono comportamenti che non scaturiscono semplicemente da un buon temperamento o da una buona predisposizione d’animo; essi richiedono una formazione costante e crescente, dall’infanzia alle età adulte.
L’importanza degli apprendimenti e delle proposte
Le scuole di ogni ordine e grado, le università nelle diverse facoltà, le aziende, le associazioni, le istituzioni tutte, potrebbero concorrere a modificare quell’habitus mentale, oggi così diffuso e consolidato secondo cui la politica è una cosa di nessun rilievo,o una cosa sporca, o che essa serve solo ad arricchirsi e via dicendo .
Quando la preparazione, la consapevolezza e l’ impegno scarseggiano, le elezioni diventano, sotto tale habitus, un momento dal significato scontato o del disinganno e della vendetta; non c’è di meglio allora che votare proprio per coloro che si promuovono come anti casta, anti sistema, anti tutto, nonostante che il loro curriculum sia di segno opposto.
Le disillusioni spingono all’abbandono o al tradimento delle alleanze politiche e forse è meglio votare quel famoso comico televisivo, il quale come gli altri, vuole combattere la corruzione: è quanto sta succedendo nelle elezioni in Ucraina, uno dei paesi più corrotti al mondo.
Pur sapendosi che lui ha occultato patrimoni all’estero per non pagare le tasse, nelle votazioni di domenica il comico è arrivato secondo e si contenderà fra due settimane il posto di presidente di quella repubblica post sovietica.
Nello sconforto collettivo le risate sembrano taumaturgiche o quanto meno alleviano perchè ci fanno sentire alleati di uno che “ridendo castigat mores”!
Aspettiamoci delle belle…
3 aprile 2019