Intelligenza artificiale algoritmi maliziosi e mondo a venire

instabilità nel mondo

L’intelligenza artificiale (I.A.) già ci aiuta a rendere più semplici e veloci tante attività quotidiane che si avvalgono dei sistemi digitali.

Intelligenza profonda e generativa

Con l’I.A. generativa, ultimo stadio di sviluppo dell’I.A. attraverso l’apprendimento automatico e l’apprendimento profondo, ci possiamo avvalere, più di recente, di macchinari e strumenti che interagiscono attraverso il linguaggio, i suoni e le immagini per ottenere contenuti nuovi, nei diversi settori di lavoro, studio e ricerca.

Da qui si sviluppano applicazioni le più svariate come nostri imprescindibili compagni ai quali ricorrere quotidianamente nel viaggio migliorativo della nostra vita individuale ed associata.

Quanta più utilità ed affidabilità e applicazioni dimostreranno di sviluppare tanto più esse saranno fondative di conoscenze, valutazioni e giudizi.

Una sorta di nuova scienza, cui ricorrere od anche cui attenersi.

Le applicazioni

Una volta accettate come abituali guide, le applicazioni avranno una cogenza comune; sviarsi dai contenuti di  tali guide ci potrebbe marginalizzare dal sistema di società in cui ci troviamo con le stesse conseguenze che oggi ci sono per chi non condivide né accetta la transizione digitale universale.

Ma con margini molto più escludenti poiché sarà difficile trovare condivisioni, laddove si sia rifiutato di accordare e riconoscere autorevolezza e capacità di aumentare la socializzazione alle apps della nuova intelligenza artificiale generativa così affidabili e coadiuvative.

 Ma forse è ancora lecito domandarci se i nuovi contenuti siano poi quelli che dovremmo comunque accettare o, visto come va il mondo nel quale gravissimi problemi assillano l’umanità comune, quella cioè della vita giorno a giorno, ci sarebbero altre strade da percorrere.

La realtà che ci circonda annovera una moltitudine di problemi che se non risolti convenientemente potrebbero portare al collasso del mondo come lo abbiamo conosciuto.

Un insieme di problemi

Le guerre, il riscaldamento globale, le microplastiche, le nuove forme di schiavismo, la privatizzazione dell’acqua, la disinformazione e le crescenti concentrazioni di immensi capitali in mani di pochi soggetti che detengono le redini delle tecnologie più  avanzate, le menzogne  distribuite a man bassa e in danno vicendevole dei paesi, le epidemie virali incontrollabili, le immigrazioni massive di popolazioni, etc etc, una sorta di quattro cavalieri dell’apocalisse che sembra vogliano percorrere in lungo e in largo questo nostro sempre più piccolo e affollato pianeta. Per menzionare solo alcuni degli epifenomeni globali.

Potremmo od anche dovremmo appoggiarci alle grandi potenzialità dell’I.A. generativa per farci offrire a noi, di strada, ai paesi della terra, alle grandi istituzioni internazionali, ai governi delle democrazie liberali e delle autocrazie e dittature, nuovi modelli di convivenza e sviluppo, ricchi di buoni risultati, finora non raggiunti ancor che formalmente auspicati. Posto che al plus di intelligenza corrisponda un plus di volontà.

Verso nuovi algoritmi

 Gli algoritmi di cui si dovrebbe nutrire l’I.A. generativa non dovrebbero seguire le linee di dati assecondando gli schemi di pensiero e dei desiderata che hanno finora retto le sorti dei sistemi mondiali nei diversi ambiti ma che vorremmo non fossero così come sono volendoli sinceramente migliorare.

In tal caso l’I.A. generativa altro non farebbe che darci una mano a confermare e amplificare le storture e i pericoli impliciti ai nostri sistemi di vivere e di governare.

Perché non provare, dunque, ad allontanarci per quanto sia possibile dagli attuali schemi di pensiero per costruire algoritmi improbabili e inusuali, addirittura scorretti e maliziosi, contrari alle logiche conseguenziali dell’agire individuale o collettivo e meditare sui contenuti che verrebbero fuori da una tale incomprensibile, non voluta e caotica immissione di dati. Sarebbe una novità impegnativa anche per la stessa I.A. generativa la quale si troverebbe ad attingere a scarsità di comparazioni e scenari.

Nuovi contenuti predittivi

Nuovi contenuti predittivi su come vivrebbe l’umanità se si rinunciasse alla digitalizzazione e si tornasse a periodi pre scientifici; come si svilupperebbero i rapporti fra gli Stati se si rinunciasse all’autodifesa e, dunque, come vivrebbero le popolazioni di confine se rinunciassero ai ricorrenti conflitti; quali sarebbero i sistemi economici se si rinunciasse all’impiego di finanze competitive; come potrebbero ridistribuirsi intere popolazioni di continenti se si proponesse il divieto di vivere in uno di essi, per es. l’Africa, al solo scopo di rigenerarvi gli habitats originali per un periodo, diciamo di 500 anni; ed ancora, cosa comporterebbe il bando degli armamenti e delle tecnologie connesse; e via dicendo, fino a  proporre all’intelligenza artificiale di sostituirsi a noi umani nella ricerca della felicità e nel dare un senso alla  vita nostra e al  pianeta stesso. Sarebbe una sorta di esperimento mentale che ci aiuterebbe forse a correggere le devianze più pericolose già in atto o in fieri, perché collegate alla stessa natura umana gravata da tante contraddizioni.

C’è da dire che già si introducono  dati a formare algoritmi a scopo predittivo ma il congiunto dei comportamenti umani o delle decisioni internazionali non trova in alcuni campi conseguenziale risposta; basta vedere gli scarsi risultati nelle COP, mentre il pianeta soffoca. E’ tipico dell’umano rimandare fino a quando non si trova alle strette.

Esperimento mentale

Come esperimento mentale, supportato dall’I.A. generativa, sarebbe interessante conoscere i nuovi contenuti dall’immissione di dati estremi attingendo alla fenomenologia sintetizzata da Gauss nella sua curva.

Ad es. inserendo dati riguardo ad una umanità impazzita che cerca solo di sopraffare, di distruggere l’altro considerato pericoloso ed alieno, di possedere quanto più possibile nell’esclusivo benessere etc. con esclusiva sete di potere e dominio.

Ovvero a riguardo di una umanità sovrabbondante e apatica, priva di risorse mentali e di preparazione scientifica, dedita a condurre una esistenza a mala pena accettata perché privata degli spazi fisici interessanti o benevoli, non solidale e non coadiuvante; una umanità in cui la ricchezza, i soldi, il sesso non abbiano più alcun senso ed anzi siano considerati impeditivi.

Scenari ove un nuovo Leviatano e il suo ristretto gruppo di sostegno detengano tutte le risorse vitali e  le tecnologie più esclusive per la governance e il controllo; una sorta di moderno e indiscusso Grande Fratello.

E ad altro estremo  una umanità che vada seguendo ovunque criteri di benevolenza reciproca , di  coadiuvazione e condivisione delle risorse,  di libertà universali.

Tutto ciò può sembrare solo un gioco ma può invece rivelarsi come un utile strumento predittivo per situazioni distopiche  da bandire ovvero, chissà, per situazioni da perseguire per il benessere e l’ordinata coesistenza.

Condivisione degli strumenti

Una cosa appare già imprescindibile: gli strumenti delle nuove tecnologie debbono essere condivisibili ed alla portata degli umani tutti; diversamente l’attivazione o lo spegnimento di esse che sia possibile solo a comando e ad opera di élites mondiali ci porterà alla rovina.

Pertanto, concludendo, via libera alla produzione di algoritmi produttivi di nuovi contenuti; una sorta di autostrada senza pedaggi ma con strumenti di guida alla portata degli automobilisti che in maniera convincente condividono e osservano le regole nella necessità di una guida sicura. Sarebbe a pro dell’intera umanità.

Corralejo 11 dicembre 2024

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