Le ricerche petrolifere in Atlantico
Corralejo è un paese turistico sulla costa nord orientale di Fuerteventura, una delle due isole, assieme a Lanzarote, più vicine alla costa occidentale del Marocco, dove sono state avviate le ricerche petrolifere da parte della multinazionale e spagnola Repsol.
Il presidente Rivero ha chiesto il permesso al governo spagnolo di poter tenere una consulta nelle isole canarie attorno al tema perforazioni si, perforazioni no.
Non ha voluto percorrere la strada referendaria alla maniera della Catalogna che vorrebbe attraverso questo strumento di democrazia diretta dichiararsi completamente o più indipendente dalla Spagna, di quanto già non lo sia.
Quel referendum viene da più parti dichiarato inammissibile a termini di costituzione spagnola, la consulta sulle perforazioni petrolifere forse potrebbe passare perchè non colliderebbe con l’esigenza dell’integrità dello Stato vertendo piuttosto sul conflitto di poteri .
La consulta sarebbe in ordine ad interessi che potrebbero dichiararsi essenziali per la sopravvivenza dell’intera economia canaria. Tutti ricordano ancora i guai occorsi e i danni permanenti a vastissime aree marine e costiere a seguito dell’esplosione di una piattaforma al largo del golfo del Messico.
Forse il Marocco le permetterà ugualmente, con buona pace di tutti, aspettando la prossima inondazione di catrame e con l’addio al turismo e all’economia turistica e peschiera delle Canarie.
Oggi, giornata con poco vento, la playita di Corralejo è affollata da persone che prendono il sole e da bambini che giocano con la sabbia; ci sono anche i costruttori di castelli e di roccaforti di sabbia, con esposizione di un fazzoletto ove si raccolgono le offerte dei turisti che passeggiano lungo il molo chico.
Alternanze delle maree
La marea è cominciata a salire e nel tempo di due ore l’acqua giungerà fino alle scalette; quindi abbassandosi, stanotte lascerà nuovamente la spiaggia liscia e intatta come se fosse il primo giorno dalla scoperta di questa spiaggetta.
Le alghe che il mare abbandona lungo la linea dell’acqua che si ritira verranno raccolte, assieme a qualche bottiglia o sacchetto di plastica dagli addetti al mantenimento del litorale, la mattina presto, salvo il sabato e la domenica.
Qui a Corralejo le maree hanno l’effetto visivo di rendere impercettibile la presenza dell’uomo, muovendo giorno e notte sabbia e acqua in un gioco di sottile e temporanea levigatura della spiaggetta, quasi che il tempo sia quello delle maree, e non quello che noi registriamo sui nostri orologi.
Il segno della marea è ricorrente eppur sempre nuovo; ha un effetto coprente e scoprente la linea del mare e della sabbia, pronta per essere di nuovo goduta, calpestata, usata per sculture e per qualsivoglia attività ludica e artistica.
Anche a Ceuta e Melilla, due città costiere appartenenti alla Spagna, ma in territorio geografico marocchino, le maree hanno livellato e coperto il calpestio sulle spiagge di migliaia di forzati dell’emigrazione dalla fame e dal malessere.
Tuttavia hanno spiaggiato anche 15 corpi di fuggitivi che, forse atterriti dalle pallottole di gomma sparati dalla guardia civile spagnola, o forse pure per incapacità a nuotare, sono affogati a pochi metri dalla riva; e le maree hanno restituito i corpi.
Non subito di tutti e 15; hanno aspettato, secondo le leggi della fisica che prima andassero a fondo e poi risalissero.
Così, l’effetto marea rende l’uomo all’uomo che lo ha respinto e non lo vuole perchè le frontiere devono ancora proteggersi, assieme a un benessere delle popolazioni che di giorno in giorno scema.
Intanto, ove le perforazioni siano consentite, sulla sponda occidentale del Marocco la inevitabile macchia nera del petrolio si avvicina e le maree nei prossimi anni restituiranno a quelle coste un insopportabile puzzo di permanente distruzione e morte.
Perchè il Marocco è povero ed ha bisogno di briciole di royalties; ma anche le Canarie sono prossime e, quando spirerà il vento da nord anche la gentile alta marea nella playita di Corralejo sarà temuta perchè apportatrice di olio nero nefasto e irreparabilmente distruttivo della vita nel precario equilibrio di queste isole fino ad oggi facenti parte nel disegno umano della riserva naturale della biosfera terrestre.
E tutto ciò avverrebbe per cavilli giuridici attorno a una consulta popolare che il governo spagnolo non vorrebbe autorizzare?
Ma non pigliamoci per il culo, come direbbe un mio vecchio amico. Questo è davvero insopportabile.
19 Febbraio 2014