Do you believe in ghosts ?

Piccola storia di fastasmini

Era questa una delle domandine in inglese per ben apprendere l’uso del do, did, che ci poneva il nostro professore all’università.


La risposta era : yes and disappeared. Ora, cinquant’anni dopo, devo ammettere che la risposta ha qualche fondamento reale e verificabile.

State a sentire.

Il fascino dei baffi

Lo scorso dicembre , dopo aver incontrato un amico un quasi coetaneo con barba e baffi, decidevo di farmi crescere i baffi.

In gioventù avevo portato per alcuni anni una barba folta e nera ma ormai erano trascorsi circa quarant’anni.

Dopo alcuni giorni mia moglie mi domanda: che fai, ti fai crescere i baffi? Perchè no, rispondo io e la cosa finisce lì. Dopo due settimane comincia una sorta di tira e molla sul destino dei baffi, se lasciarli come intendevo io, se tagliarli come suggeriva lei.

Dovete sapere che per il 25 gennaio 2014 erano state fissate le nozze di nostra figlia e questa novità dei baffi turbava intimamente mia moglie.

Una nostra amica, avendomi visto coi baffi via Skipe, ebbe la meravigliosa idea di comunicarlo alla promessa sposa, la quale al nostro ritorno in Italia per le sue nozze, mi chiama e cerca di dissuadermi dal presentarmi alla cerimonia coi baffi, adducendo varie argomentazioni che evito di riferire, ma ben immaginabili.

Appianate le discussioni in famiglia posso accompagnare mia figlia all’altare mantenendo i baffi.

Voglio precisare che i baffi erano di forma e consistenza comune, né grandi né piccoli, curati al punto giusto, ai lati della bocca e larghi fino a sotto le narici, anzi poco meno, grigi data l’età, ma tutto sommato più giovanili dei capelli, ormai quasi bianchi.

Amici e conoscenti tutti fanno qualche commento sulla novità; commenti contrastanti, affettuosamente espressi.

Non era mia intenzione suscitare discussioni; prendevo i commenti come un fatto naturale e ne ridevamo tutti, figlia e moglie comprese.

Un’anziana amica che ero andato a trovare in ospedale , cambia radicalmente il giudizio estetico su di me e mi dice, brutto brutto anziché ma che bell’uomo, come mi diceva da almeno una ventina di anni, ogni volta che ci incontravamo.

Il taglio dei baffi

Ieri, dopo quasi cinque mesi di portamento di baffi, li ho tagliati .

E’ stata una decisione maturata di notte fra un dormiveglia, un giramento di testa ed un altro dovuto alla bella cervicale che da un po’ di tempo mi affligge. Anzi, riflettevo, le conseguenze della cervicale avevano seguito la tempistica della crescita dei baffi. Domani li taglio.

La mattina dunque, mi appresto alle diverse incombenze della giornata senza baffi; la moglie mi vede e non dice nulla; lo stesso suo cognato che viene ad aiutarmi nei lavori dei campi.

Siamo stati parecchio tempo assieme con un frullino per tagliare l’erba, ma non si è accorto di nulla.

Vado a trovare degli amici, che abitano a duecento metri da casa, si chiacchiera di alcune cose, dei lavori che stanno facendo alla porzione di casa destinata alla figlia ; non si sono accorti del taglio dei baffi.

Anche a pranzo la moglie non si accorge che non porto più i baffi; lo stesso gli amici di prima che vado a trovare il pomeriggio; forse sono ancora troppo indaffarati a seguire i lavori dei muratori; ma nemmeno quando ci siamo seduti in casa a bere una birretta; anche la figlia non si accorge di nulla.

E a sera lei, mia moglie continua a non vedere il cambiamento che nel dicembre scorso aveva avviato discussioni e scommesse.

Oggi mi rivedo col cognato e niente; anche la moglie ignora del tutto la cosa.

Piccoli fantasmi

Così mi è venuta in mente la domandina del mio professore d’inglese; non sarà forse il caso che io sia diventato un fantasmino che si vede e non si vede, i cui contorni non sono così netti e descrivibili, come quando si vuole descrivere una persona reale, viva e vegeta?

O forse siamo tutti dei fantasmini nei confronti degli altri, ancorchè affettuosamente vicini?

Sarà forse l’abitudine di stare assieme che ci fa diventare tutti dei fantasmi sì che quando ci vediamo, in effetti non ci guardiamo più e ci basta il sembiante per dire che tu sei tu e che lui è lui e così via.

Ed anche che quando vediamo e non guardiamo ci accontentiamo della percezione ma non la mettiamo a fuoco come quando succede che vediamo qualcosa o qualcuno per la prima volta : in tal caso, se ci ha interessato ne manteniamo ben chiara l’impressione e distinti i contorni, al punto tale da poterne fare un disegno, un quadro o un racconto particolareggiato.

Il fatto è che rimango ancora nell’indistinta visione che mia moglie ha di me e ciò mi fa dubitare se sia fantasma o ancora vivo e vegeto, durante la giornata e finanche a letto.

Per non arrivare a sera col dubbio: mangio un gianduiotto di quelli che lei mi ha regalato per Pasqua: sentendo ancora il profumo della vaniglia ,il sapore delle nocciole e la scioglievolezza del cioccolato ho la riprova che non sono un fantasmino e farò di tutto per farmi riconoscere anche senza baffi!

30 aprile 2014

P.S. Devo ammettere che la percezione d’insieme è comune : siamo vicini, stiamo assieme ma l’immagine particolareggiata non viene messa a fuoco. Ne ho avuta conferma anche dagli ulteriori numerosi incontri, salvo uno.

Appropriata dunque la risposta alla domandina posta dal professore di inglese:: era ed è Yes!

P.S. Ieri ho letto questo articoletto a mio figlio venuto a trovarci da Roma ove vive e lavora.Non appena sono entrato nel tema ha detto furbescamente che si era accorto del cambiamento, salvo poi ammettere che non ci aveva fatto caso dal momento che per lui, baffi o non baffi, era abituato a vedermi così come sono adesso, il suo babbo senza baffi, come mi aveva sempre visto

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