Il pensiero filosofico
Perché continuo a dedicare ore ponendomi domande attorno ai fatti del nostro contemporaneo vivere? Forse perché è una consuetudine acquisita negli anni del liceo che mi porto dietro anche adesso, carico di anni. Ricordo che allora, quando si studiava storia della filosofia, era importante riassumere, nelle interrogazioni, i tratti distintivi del pensiero dei vari filosofi, dalla Grecia antica, su su fino al secolo xix e inizi del xx.
A me interessava, piuttosto, porre mie domande senza riferimenti precisi a questo o a quel filosofo. Questa attitudine a dimenticare le sequenze di pensiero riferibili ai diversi autori, mi costò in un anno il rinvio a settembre; la professoressa mi punì e vi abbinò il latino. Ad una interrogazione avevo confuso Duns Scoto con Scoto Eriugena.
Il ruolo della filosofia
La filosofia, come materia di studio e di approfondimento non solo dei pensieri storici ma del nostro che in età giovanile andava chiarendosi di significati e di conseguenze comportamentali, non faceva parte dei programmi ministeriali che ponevano e imponevano conoscenze prevalentemente storiche.
Ad ogni modo, la filosofia o, meglio tradotta l’ amore di sapienza e di conoscenza, da allora mi accompagna e mi interroga quando cerco di capire e interpretare i fatti del mio, del nostro tempo.
Possibile involuzione dei sistemi democratici
Ho scritto negli anni scorsi anche attorno alle possibili involuzioni dei sistemi democratici, così decisivi ma anche così fragili nei Paesi, non solo dell’Europa Occidentale, ove essi si pongono quali esempi per i governi di altre popolazioni.
Le moderne tecnologie digitali, frutto di ricerche scientifiche legate, anzi figlie di conoscenze, esperimenti e verifiche continue, specie negli ultimi due secoli nei campi della fisica, della chimica e dell’astronomia, offrono all’agire umano un ventaglio di opzioni finora inimmaginabile; e siamo all’inizio della c.d. intelligenza artificiale il cui sviluppo apporterà scenari a livello mondiale, dei Paesi e delle società che solo una fervida fantasia sarebbe in grado, ora, di elencare.
Lo Stato liberale a confronto con le tecnologie digitali
Qui voglio riflettere su quali siano i tratti distintivi di uno Stato che si offra ad altri come esempio di Stato di democrazia liberale, nell’accezione che comunemente diamo a tale definizione, in relazione all’utilizzo di quelle tecnologie.
Posto, per me, che la dotazione delle più avanzate tecnologie digitali è necessaria e distintiva di ciò che viene chiamato progresso scientifico e tecnologico, in cosa e in quali ambiti si distingue un sistema di democrazia liberale da altri, ove le governances conducono ad una sola persona o ad autocrati elitari che dispongono a piacimento di quegli strumenti?
Provo a elencarrne alcuni:
Insegnamento e sviluppo delle conoscenze e delle capacità per interagire diffusamente responsabilmente e senza censure
Applicazioni a esclusivo beneficio della convivenza pacifica e dello sviluppo socio-economico
Discrimini dettagliati , condivisi, cogenti e resi pubblici, sostenuti da procedure non appropriabili dai governi, da autorità intermedie o da società private per un uso improprio
Mantenimento, fino al conseguimento del primo obiettivo di sistemi alternativi efficaci per l’accesso a servizi fondamentali, nelle relazioni sociali e nelle governances territoriali
Previsione di piani alternativi, concordati e conosciuti, in caso di collasso o di uso improprio
La società del digitale e dell’intelligenza artificiale risulterà più capace di affrontare e risolvere inevitabili problemi che ogni nuova tecnologia apporta, quanto più essa sarà conosciibile e alla portata di tutti, aperta e diffusa, indirizzata ed applicata a beneficio delle popolazioni , priva di intromissioni discriminatorie negli ambiti esclusivi delle persone.
Conclusioni
In conclusione, democrazie che sanno dire no ponendo limiti e argini non superabili all’impiego dei nuovi strumenti quando essi siano esercitabili anche potenzialmente a scardinare le istituzioni ed i valori ad esse riferibili.
Occorre impegno, dedizione e volontà di confronto; diversamente la strada è segnata verso inflessioni nel mantenimento dei tratti distintivi delle democrazie liberali.
Corralejo 24 dicembre 2023